flora e fauna dell'arcipelago delle Pelagie
L’arcipelago delle Pelagie può essere definito uno scrigno che custodisce la biodiversità sia terrestre che marina, intesa come moltitudine di differenti habitat, che rendono popolata sia la terra che i fondali, di diverse specie di flora e fauna, trovando condizioni favorevoli.
Sulla terra ferma ci sono boschi popolati da differente flora e fauna, come piante, fiori, insetti, uccelli e tanto altro, mentre, a mare, nelle vaste praterie di Posidonia oceanica, è possibile trovare diverse specie di pesci e piante che trovano l’habitat ideale per il nutrimento e il riparo.
Sommario
Le Isole Pelagie costituiscono un arcipelago ricco di biodiversità, popolato da differenti specie di fauna e flora. Ogni isola delle Pelagie possiede un habitat particolare, che accoglie numerose specie di piante e animali, uniche nei fondali del Mediterraneo, che addirittura per certi aspetti richiamano quelle tropicali.
Lampedusa, ma anche Linosa e Lampione, hanno un’importanza scientifica ed ecologica veramente notevole, sia per la loro biodiversità che per l’ecosistema interessante e particolare che ogni isola tutela e preserva nel suo territorio. Indipendentemente dalle dimensioni dell’isola, ognuna di esse ospita e salvaguarda piante endemiche di grande interesse naturalistico e scientifico. L’ecosistema delle Pelagie è ricchissimo anche di specie animali, sia marine che terrestri, che trovano le condizioni ideali per insediarsi e per riprodursi.
Per la particolare importanza che hanno a livello ecologico questi ecosistemi di flora e fauna che popolano le Pelagie, è stato necessario istituire una Riserva Naturale Orientata, che tutela sia le specie marine che terrestri.
La Riserva, oggi, è stata assegnata a Legambiente dall’Assessorato al Territorio ed Ambiente della Regione Sicilia. Il territorio della riserva comprende circa 12 ettari dell’Isola di Lampedusa compresa la zona dell’Isola dei Conigli.
Il territorio protetto è diviso a sua volta in due zone:
Gli enti locali, sia nazionali che internazionali, hanno contribuito negli ultimi anni a realizzare differenti progetti di conservazione e monitoraggio, al fine di garantire e salvaguardare l’intero ecosistema e la biodiversità esistente nell’arcipelago delle Pelagie.
Diversi scienziati si sono recati sulle isole per poter studiare il loro ecosistema, flora e fauna. Sulle isole sono state condotte parecchie ricerche in ambito scientifico, al fine di poter approfondire la conoscenza delle diverse specie endemiche che le popolano e per studiare i meccanismi che regolano la distribuzione della fauna e flora e la loro proliferazione.
Per questi motivi, le isole Pelagie sono diventate un punto di osservazione di diversi studiosi, anche per comprendere se le condizioni climatiche, ambientali e meteorologiche possano influire sull’ecosistema marino e terrestre.
Dal punto di vista terrestre, l’arcipelago delle Pelagie – specialmente Lampedusa – è popolato da una fitta e varia vegetazione tipica della macchia mediterranea, che nella parte più riparata dell’isola cresce rigogliosa, mentre nella parte più esposta ai venti diventa boscaglia.
La riserva oggi protegge una varietà incredibile di ambienti con la loro ricchezza di flora e fauna, che senza ombra di dubbio, hanno subito l’influenza della vicinanza con il continente africano. Sul territorio di Lampedusa è possibile trovare specie inesistenti in altri territori italiani, come ad esempio la Caralluma europaea e la Centaurea acaulis. Inoltre, le Pelagie posseggono delle specie esclusive, che in Sicilia è possibile trovare solo su questo territorio, tra cui il Lagurus ovatus, Hypericum aegypticum e l’Euphorbia exsigua.
Di particolare importanza è il timo selvatico o Thymus capitatus, che si trova a Lampedusa, che svolge un ruolo importante nel mantenimento dell’equilibrio biologico e nella conservazione della biodiversità locale. Questa pianta, essendo resistente e versatile, forma in varie zone dell’isola un fitto tappeto erboso che protegge il suolo dall’erosione, ma da anche nutrimento a diverse specie di animali, come api e farfalle che si nutrono e contribuiscono all’impollinazione, favorendo il mantenimento della biodiversità ed il funzionamento dell’ecosistema.
Anche la fauna delle Pelagie risente dell’influenza africana, ad esempio il serpente Columbro ed un particolare tipo di lucertola che è possibile trovare presso l’Isola dei Conigli. Sulle scogliere a picco sul mare nidifica il falco pellegrino, il falco regina, il marangone dal ciuffo e il gabbiano reale. Solo a Linosa è possibile osservare la Berta Maggiore, un uccello in via di estinzione, che sceglie quest’isola per nidificare e riprodursi.
I fondali delle isole Pelagie presentano flora e fauna marina unica nel Mar Mediterraneo. Gli appassionati di subacquea o di snorkeling potranno osservare vegetazione rigogliosa e variopinta popolata da varie specie animali come: aragoste, dentici, cernie, saraghi, orate e sgombri. Sarà possibile avvistare anche specie più rare come pesci pappagallo, pesci balestra e spugne pregiate.
Di particolare importanza la presenza delle tartarughe caretta caretta che nidificano e depongono le loro uova sulla spiaggia dell’Isola dei Conigli, fenomeno che è possibile osservare durante la stagione estiva, quando le uova si schiudono ed i piccoli si dirigono verso il mare.
Per una esperienza più adrenalinica, presso Lampione potrete avvistare lo squalo grigio. È ancora un mistero irrisolto, il motivo per cui questi squali durante l’estate si aggreghino proprio nel mare di questa piccola isoletta disabitata, forse perché è tappa della loro migrazione.
Le Isole Pelagie offrono tanto da vedere, l’importante è farlo nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità, senza arrecare danno alla natura e disturbo agli animali che la popolano.
È necessario che i turisti che affollano l’isola in estate, ma anche durante tutto l’anno, vengano sensibilizzati affinché non arrechino disturbo alla fauna e flora, sia terrestre che marina, avente il suo habitat nelle isole, in modo da tutelare le varie specie ed evitarne l’estinzione.
Allo stesso modo gli amanti delle immersioni, si limitino solo a guardare o a fotografare il suggestivo spettacolo che i fondali offrono senza disturbare o addirittura arpionare i poveri pesci. Perché dobbiamo sempre ricordare che qualsiasi specie, piccola o grande, pianta o animale, svolge un ruolo importante nell’ecosistema ed aiuta a mantenere gli equilibri vitali al suo interno. La perdita di un anello della biodiversità produce un danno a tutto l’ecosistema, per questo sta a noi preservarlo e tutelarlo senza danneggiarlo.
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