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Arrivando a Lampedusa, non potrete fare a meno di notare la presenza sul territorio di svariate piante di fichi d’india. Si tratta di piante succulente, che, con le loro pale ad alto fusto, possono raggiungere i 4/5 metri di altezza, adornano il paesaggio dell’isola. I cactus dei fichi d’india, carichi di frutti, creano uno scenario unico ed irripetibile per le strade di Lampedusa, infatti i cespugli spinosi si mixano perfettamente con le case con i tetti bassi e le splendide spiagge di sabbia dorata.
Il fico d’india per l’isola di Lampedusa non è soltanto un elemento decorativo del paesaggio, oggi questo particolare frutto ha assunto un ruolo importante anche nella gastronomia venendo utilizzato per la preparazione di dessert rinfrescanti o per chiudere il pasto con un frutto che dà un tocco di dolcezza in più.
Sommario
Quando si parla di fichi d’india, non si deve pensare solamente al frutto tipico dell’isola di Lampedusa, bensì anche ai benefici che questo delizioso alimento può apportare al nostro organismo. Abbinati ad una salutare dieta mediterranea, questi frutti dolci e succosi, possono rivelarsi dei veri toccasana per la nostra salute.
Considerate, anzitutto, che i fichi d’india sono fonte di vitamina C, che è un potente antiossidante ed aiuta a fortificare il sistema immunitario, oltre che a tutelare la pelle dai danni provocati dai radicali liberi. I fichi d’india sono fonte di fibre che aiutano il buon funzionamento dell’apparato digestivo e contengono minerali e potassio che regolano la pressione sanguigna. I fichi d’india hanno proprietà antiossidanti ed antinfiammatorie, perché contengono composti bioattivi come betalaini ed indicaxanthin. Inoltre, svariati studi hanno suggerito il consumo di fichi d’india per contribuire alla salute del cuore ed alla gestione del diabete. Quindi, è consigliato mangiare i fichi d’india, non soltanto perché sono buoni al palato, ma anche perché sono ottimi alleati del nostro organismo.
Gustateli a fine pasto o per dessert, bevete un succo a metà giornata oppure fate una ricca merenda spalmando la marmellata di fichi d’india su una fetta di pane, approfittatene sia per la gioia del vostro palato che per le innumerevoli proprietà nutrizionali che posseggono.
Il nome scientifico del fico d’india è “opuntia ficus-indica”, che gli fu attribuito nel 1768, ma si pensa che la denominazione abbia origini più antiche, quando Cristoforo Colombo nel 1492 credette di essere approdato in India.
Il fico d’india è una pianta nativa del Messico e ne rappresenta il simbolo del Paese, tant’è vero che è raffigurato pure sulla bandiera della Repubblica Messicana. Attualmente, la pianta di fico d’india è diffusa, oltre che in tutta l’America, nel Mediterraneo e specialmente in Sicilia, in Africa, Asia ed Australia.
Il fico d’india è presente in Sicilia, nelle isole, incluse quelle all’estremo sud Linosa e Lampedusa. Pare che la presenza nelle Pelagie, specialmente a Lampedusa, risalga al 1847, quando Bernardo Sanvisente decise di circondare i terreni da coltivare di robuste piante, tra le quali quelle di fichi d’india, per impedire che fossero soggetti a danni. Ancora oggi, i poderi di Lampedusa sono recintati da filari di fichi d’india al fine di tutelarli.
Anche se il nome fichi d’india può far pensare ad origini asiatiche, questi frutti hanno un forte legame con le isole Pelagie, data la loro presenza massiccia sul territorio, risulta quasi impossibile pensarlo senza queste piante spinose ed il loro frutti che danno una nota di colore all’intero paesaggio. Anche se il clima è molto caldo e le estati torride, i fichi d’india continuano imperterriti a fiorire dimostrando un forte legame alla terra di Lampedusa che li accoglie con il suo terreno fertile.
Con il passare dei secoli, il legame tra i fichi d’india e Lampedusa si è sempre più consolidato, tanto da creare una similitudine di resistenza e adattabilità pari a quelle della popolazione dell’Isola. Inoltre, questi frutti, succosi, dolci e pieni di semi, sono divenuti fonte di sostentamento economico per gli abitanti di Lampedusa, sia tramite la vendita diretta dei frutti, che mediante la loro trasformazione in prodotti artigianali e gastronomici. I fichi d’india sono quindi una risorsa, simboleggiano il legame con la terra che generosa, anche nei periodi più aridi, concede comunque di godere dei suoi frutti.
I fichi d’india rappresentano il forte legame tra l’isola di Lampedusa e l’uomo, il quale riesce a produrre molteplici bontà tramite la lavorazione di questi frutti: marmellate, dolci, biscotti, usandoli come elemento principale per le macedonie e le insalate di frutta, come succo dissetante o liquore digestivo, spaziando dal dolce al salato.
Se avete in programma di fare una vacanza a Lampedusa non lasciatevi sfuggire l’opportunità di gustare un fico d’india appena raccolto, oppure di provare le varie prelibatezze che hanno come ingrediente principale questo succoso frutto tipico dell’isola. Per qualsiasi informazione non esitate a contattare il B&B Vicolo del Porto al recapito telefonico 338.286.5656 o all’indirizzo di posta elettronica info@vicolodelportolampedusa.it e vi daremo tutte le informazioni di cui avrete bisogno per trascorrere la vostra prossima vacanza a Lampedusa.