mammiferi marini
Il 19 febbraio si celebra la Giornata Mondiale della Protezione dei Mammiferi Marini, nata per la tutela delle balene e poi successivamente estesa alla protezione e difesa di tutti i mammiferi marini.
Ad oggi si contano più di cento specie di mammiferi marini e la missione che si pongono i ricercatori è di riuscire a salvarli oltre che contribuire a moltiplicarne la popolazione.
Sommario
mammiferi marini
I mammiferi marini sono quegli animali che, nel corso dell’evoluzione, si sono adattati a vivere nelle acque del mare. Evolvendosi dalle specie terrestri, questi animali hanno sviluppato caratteristiche per sopravvivere alla vita marina, come corpo idrodinamico, pinne al posto delle zampe ed autoregolazione della temperatura corporea, inoltre respirano con i polmoni, partoriscono i loro piccoli e li allattano.
Parlare dei mammiferi marini in modo generico è un po’ complicato, in quanto vi sono parecchie classificazioni, con animali molto diversi tra loro. Per esempio, sia la balenottera azzurra e sia l’orso polare appartengono alla specie dei mammiferi marini, pur non avendo nulla in comune tra di loro.
Esistono 3 ordini di mammiferi marini: cetacei, carnivori e sirenidi.
I cetacei sono balene, delfini ed orche, caratterizzate da un corpo affusolato che gli permette di spostarsi con facilità nell’acqua, gli arti inferiori si sono tramutati in pinne e il loro manto, che è privo di pelo, possiede uno strato di grasso per l’isolamento termico.
mammiferi marini
I cetacei a loro volta si dividono in due gruppi: gli odontoceti, a cui appartengono delfini, orche e capodogli, i quali posseggono i denti, con cui possono mangiare anche grandi prede; i misticeti, che sono le balene e le balenottere che, al posto dei denti, hanno i fanoni, cioè pelle indurita sulla mascella superiore, per trattenere all’interno della loro bocca l’acqua con piccole prede ed animaletti planctonici. Parecchie specie di cetacei oggi sono a rischio di estinzione, tuttavia ci sono organizzazioni come Greenpeace e il WWF attivi per la loro salvaguardia.
All’ordine dei mammiferi marini carnivori appartengono: foche, trichechi, otarie e simili, che nel corso dell’evoluzione hanno sviluppato capacità di vivere sia sulla terra ferma che nell’acqua. Di questo gruppo fa parte anche l’orso polare, oggi specie in via d’estinzione e se ne trovano sempre meno esemplari.
Dei sirenidi fanno parte i mammiferi marini erbivori, che possiamo avvistare, sempre più raramente, sulle coste o nelle acque dolci tropicali, sono il lamantino e il dugongo. Per difendersi dai predatori, preferiscono stare in acque molto profonde, ma sono ugualmente minacciati dall’uomo, che li caccia per il grasso e per la loro carne ed inquina il loro habitat. Anche questa specie è a rischio di estinzione e merita di essere tutelata.
mammiferi marini
È importante proteggere i mari ed i loro abitanti, compresi i mammiferi marini, in quanto tutto ciò serve per la tutela della biodiversità. I mari sono molto grandi ed altrettanto le minacce che vi incombono, una di queste è l’uomo che con le sue attività, spesso li inquina scaricando in acqua petrolio, plastica o pesticidi, in più la pesca intensiva e la caccia illegale mettono a dura prova l’ecosistema del mare. Basterebbe proteggere le aree del mare più sensibili e l’ecosistema, per riuscire a godere ancora al lungo dei nostri mari, oceani e di tutti gli animali marini che li abitano.
L’ecosistema marino è di vitale importanza per l’umanità, sia dal punto di vista economico che ambientale, anzitutto perché fornisce beni fondamentali per la nostra esistenza come pesca, acquacoltura e turismo e poi il fitoplancton che è importantissimo per l’ossigeno che respiriamo.
I mammiferi marini giocano un ruolo importantissimo per il nostro ecosistema, specialmente nel ciclo dell’ossigeno e della CO2 dando un impatto positivo all’aria che respiriamo.
Lo studioso Enrico Pirotta, specialista in biologia marina, afferma che gli animali marini sono creature fondamentali per l’interazione che hanno con le attività dell’uomo, per questo è necessario sviluppare sempre più strumenti idonei alla loro protezione. Di questo ha fatto la sua missione, cercando attraverso una fitta rete di collaboratori di studiare e proteggere le varie specie di mammiferi marini che si trovano in giro per il mondo. Nel Mar Mediterraneo si occupa del monitoraggio dei capodogli e della loro struttura sociale.
mammiferi marini
Il biologo marino Enrico Pirotta afferma che, nel corso degli anni, la nostra interazione con i mammiferi marini è stata spesso molesta, perché li abbiamo cacciati per centinaia di anni portando alcune specie alla totale estinzione, abbiamo danneggiato il loro habitat costringendoli spesso a migrare verso altri mari, infine abbiamo rimosso le loro prede ed iniziato attività industriali nell’oceano. Tutto ciò ha avuto un effetto deleterio per l’ambiente in cui questi animali vivono ed in più anche il cambiamento climatico sta producendo effetti imprevedibili sugli ecosistemi marini.
L’innalzamento delle temperature, l’acidificazione, la deossigenazione, lo scioglimento dei ghiacciai polari sono tutti eventi che stanno comportando conseguenze dannose per l’ecosistema e non è dato sapere il surriscaldamento della temperatura dell’acqua in che modo possa incidere sui mammiferi marini.
Anche l’inquinamento ha effetti negativi sulla vita dei mammiferi marini, che rischiano malattie per l’esposizione a sostanze nocive che vengono sversate nelle acque. I rifiuti spesso finiscono nelle pance di questi poveri animali che invece li scambiano per cibo.
Monitorando la salute delle balene, che fa da sentinella, si può stabilire la pulizia dei nostri mari ed intervenire prima che diventi troppo tardi e che l’impatto delle nostre attività scellerate distrugga l’intero ecosistema.
mammiferi marini
Se abbiamo a cuore la salute dei mammiferi marini e di tutti gli animali che popolano i nostri mari, è necessario adoperarsi al più presto. Con estrema urgenza dobbiamo ridurre il nostro impatto sull’ecosistema!
Vi starete chiedendo come possiamo fare? Anzitutto dobbiamo documentarci, se c’è un posto in natura o un animale che ci sta a cuore, prendiamo informazioni, cerchiamo di capire quali sono le attività dell’uomo che ne minacciano l’esistenza e miglioriamo o cambiamo il nostro comportamento sbagliato.
Possiamo ridurre il consumo di pesce oppure controllare che quello che mangiamo venga da fonti sostenibili, possiamo ridurre l’uso della plastica e limitare il nostro impatto sull’ambiente. Dobbiamo ricordare che anche noi facciamo parte dell’ecosistema ed è anche nostro interesse non danneggiarlo e proteggere le specie che ne fanno parte.
Ricordiamoci che il 19 febbraio è la Giornata Mondiale della Protezione dei Mammiferi Marini e che questi animali, pur essendo grandi e grossi, sono indifesi davanti ai cacciatori che li inseguono illegalmente con gli arpioni o con le reti per catturarli e davanti alla nostra noncuranza con cui inquiniamo di plastiche e altri materiali i mari. Cerchiamo di tutelarli, con maggiore consapevolezza, conservando al meglio il loro habitat, combattendo l’inquinamento, il surriscaldamento globale e la caccia di frodo.
Se volete avvistare dei mammiferi marini nell’habitat naturale, l’isola di Lampedusa è il luogo ideale. Contattate il B&B Vicolo del Porto per alloggiare a Lampedusa o per qualsiasi altra informazione o curiosità, al nostro recapito telefonico 338.286.5656 o all’indirizzo di posta elettronica info@vicolodelportolampedusa.it.